Abbiamo attraversato Battipaglia ed ora ci siamo fermati Ad Olevano sul Tusciano. Ma il grosso della divisione è rimasta più indietro con i mezzi pesanti. Siamo già sfiniti e non abbiamo ancora cominciato la marcia. Gli italiani qui ci hanno accolto come dei liberatori, ci abbracciavano e qualcuno ci regalava delle bottiglie di vino che sono già finite! A volte il vino aiuta a pensare di meno a quello che ci aspetta o a farci sentire con più leggerezza quella paura che ci prende nello stomaco, sembra che qualcuno ti stia prendendo le budella con le mani per contorcerle fino a farti crepare! Poi al primo colpo tutto passa, ti scatta qualcosa che non so spiegare, forse è lo spirito di sopravvivenza che prevale e si diventa come delle macchine. Allora la paura diventa una compagna, ti è sempre vicino e se non perdi la ragione, con molta fortuna forse puoi anche sopravvivere.
Adesso siamo fermi qui, siamo migliaia, ma come immaginavo il mio plotone è stato assegnato alla pattuglia e, quindi, siamo in prima linea! Ci siamo accampati in un piccolo spiazzo dove accanto scorre un fiume, chiamato Tusciano. Qualcuno ci ha detto che si chiama Parco San Michele. Ma a noi poco importa, ci interessa di più il fiume perché le sue acque sono fresche e limpide e ci possiamo lavare per quel poco che possiamo. Intorno a noi montagne alte e bellissime ci guardano dall’alto e verso ovest si intravedono i resti di un antico castello tra due colonne rocciose.
Tutto sta ad indicare che da queste parti la guerra è già passata molto tempo fa. Questo è l’uomo e la storia si ripete sempre.
Sebbene ci siamo ormai abituati a vederci passare sopra le teste dei colpi di artiglieria, ci aspettiamo da un momento all’altro che i tedeschi si facciano sentire. Invece tutto tace e questo ci crea inquietudine. Le budella già cominciano a “ballare”! Dalle ricognizioni aeree e dagli italiani siamo stati informati che i Kraut si sono posizionati su quelle montagne a nord da dove ci troviamo. Certamente ci stanno aspettando ansiosi di farci la pelle. Il comando ha già predisposto l’ordine di marcia: saliremo sul sentiero in direzione del castello per poi congiungerci con gli altri che bivaccano nel paesello, poi prenderemo tutti una strada sicura che ci porterà fino ad una biforcazione dove a sinistra la strada scende a Montecorvino Rovella e a nord per Acerno.
Da quel punto, il quindicesimo reggimento scenderà verso Montecorvino per poi, da dove vi è una antica chiesa, voltare verso nord per aggirare il nemico e raggiungendo attraverso le montagne il piccolo paese di Curticelle superare il passo della colla fin alla valle del Sabato per dirigersi nelle vicinanze di Avellino, dove attenderanno il resto della divisione.
Il settimo e il trentesimo reggimento seguiranno la strada per Acerno, quest’ultimo dovrà liberare il paese mentre il settimo tenterà di arginarlo per tagliare la strada ai tedeschi al luogo denominato le “Croci di Acerno”.
Con il mio plotone insieme ad altri marceremo a circa 100, 200 metri al di sopra della strada per Acerno sulle creste delle montagne in esplorazione. Altri marceranno lungo la strada a piedi e con mezzi leggeri. Li avviseremo in caso di pericolo….
Il grosso della divisione rimarrà indietro.
E’ già mezzanotte ed il cielo è stellato! Chissà se vedrò la prossima alba.
Adesso si parte, zaini in spalla, elmetto sulla testa, il mio Tommy Gun ben carico e comincia la danza….
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