La notte tra il 10 e l'11 marzo 1918, il dirigibile tedesco LZ 104 partì dalla base di Jambol per compiere il raid aereo su Napoli. Gli obiettivi del bombardamento erano il porto, l'Ilva di Bagnoli, le industrie di Napoli e i cantieri Armstrong di Pozzuoli (che producevano un immane numero di munizioni di guerra). Verso le ore 1.30, il comandante diede l'ordine di sganciare l'esplosivo da un'altezza di 4.800 metri. Ma a causa di errori di calcolo, gli esplosivi (quotati a 6.400 kg) non colpirono gli obiettivi prefissati.
Le bombe colpirono la zona dei Granili (alle spalle del porto), i Quartieri Spagnoli, la zona di Piazza del Municipio e Via Toledo e zone tra il quartiere Posillipo e il Corso Vittorio Emanuele.
Napoli era totalmente impreparata a subire un attacco del genere. Inizialmente, le forze dell'ordine credevano che si trattasse di esplosioni provocate da una rivolta popolare o da anarchici: per questo motivo non ci fu nessuna reazione dalla contraerea. Il Prefetto inviò solo delle guardie con il compito di presidiare i quartieri colpiti. Solo il giorno dopo fu appurata la natura del raid aereo nemico, tuttavia senza appurare né gli obiettivi, né i responsabili. Il fatto che gli esplosivi abbiano colpito le zone del centro e, non il porto e le industrie come prefissato, indignò l'opinione pubblica accusando gli autori del raid di voler seminare terrore tra la popolazione civile.
La notte dell'11 marzo il dirigibile, essendo ad altissima quota, fu oscurato dalle tenebre, ed è anche per questo nessuno pensò subito ad un attacco aereo. La verità venne scoperta solo nel 1920, quando un Comunicato del Ministero della Marina Tedesca comunicava che tra il 1917 ed il 1918 il dirigibile L104 aveva compiuto 3 crociere di guerra, la prima fino a Khartum (fallita), la seconda proprio su Napoli e la terza sul Canale di Suez. Successivamente venne istituita un'apposita Commissione di inchiesta, che chiese il rinvio a giudizio, presso il tribunale militare di Napoli, degli ufficiali che dovevano essere in servizio la notte del bombardamento e del radiotelegrafista di turno. Il Commissario Generale del Corpo Aeronautico esonerò i comandanti della difesa antiaerea di Napoli, Foggia e Termoli.
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