Questa purtroppo è una storia vera, accaduta tra settembre/ottobre 1943.
La guerra è stata una tragedia immane le cui conseguenze sono state drammatiche soprattutto per i bambini. Ninnella, nome da noi inventato per nasconderne la vera identità, era una bambina di soli quattordici anni nel 1943. La famiglia era molto povera, vivevano in una masseria in contrada Isca di Montecorvino Rovella. Camminava senza scarpe Ninnella, indossava sempre lo stesso vestito che le era stato regalato da qualche signora generosa del paese e tutte le mattine si recava a piedi presso il bar in piazza per vendere una bottiglia di latte e qualche uova. La povertà era assoluta e la fame non aveva mai fine. In famiglia erano numerosi e le bocche da sfamare erano sempre troppe!
Spesso Ninnella portava in braccio uno dei suoi fratellini che le venivano affidati dalla madre, che non poteva accudirli perché ogni giorno all’alba doveva andare in montagna a coltivare quel poco che si poteva. Erano piccolissimi “ritagli” di terrazzi strappati con infinita fatica alla montagna.
Ninnella conobbe “l’amore” il 20 settembre 1943, all’ombra di un carro armato Tiger tedesco semidistrutto da un bombardamento. Il giovane la ricorderà per tutta la vita, ma solo quella volta ebbe la possibilità di porgerle una carezza, perché – ricorda- quando le chiesi di rivederla, mi rispose: “Peppì, io devo mangiare non posso innamorarmi”.
Purtroppo Ninnella fu vittima della guerra, di soldati ubriachi che per poche lire si approfittarono di lei. Già questa era una tragedia immane, ma alla crudeltà dell’uomo e della guerra si aggiunse altra crudeltà: Ninnella fu anche vittima delle così dette “marocchinate”, che le distrussero l’esistenza per sempre.
Questa è una storia di un’infinita tristezza, che è molto difficile anche da raccontare e sono costretto a non dire altro. Tuttavia ritengo che la storia di Ninnella e di tanti altri bambini che subirono la stessa sorte o altre peggiori debbano essere ricordate, perché sia da monito per le generazioni future della estrema crudeltà che tutte le guerre comportano e affinché non si ripetano mai più!
Non intendo riportare la fonte della notizia, perché in essa Ninnella è chiamata con il suo vero nome e non voglio che possa essere riconosciuta.
Descrizione: Corrado Curci
Foto: Thevision.com, “La storia dimenticata dei bambini di napoli salvati dalle famiglie del centro-nord Italia”.
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