“Stamane, scrisse Carlo Carucci nel suo diario, non si è più visto un solo tedesco a Olevano e nei dintorni. La notizia si è sparsa e vi sono stati molti festeggiamenti. Ho raggiunto le cave da dove è scesa molta gente povera, magra, con il bestiame: mucche, cavalli e asini, su cui erano caricate le masserizie che si portavano appresso. A stento hanno raccontato le loro sofferenze. Lungo le strade e i sentieri sono stati trovati effetti vari presi dai tedeschi e poi lasciati; è nato il sospetto che vi siano ladri e spie tra gli abitanti del paese e sono sorte aspre discussioni. Ma l’artiglieria continua a sparare e gli aerei ci sorvolano, diretti a colpire i tedeschi per la via di Acerno. Possiamo ancora sentire il rumore delle bombe”. Più tardi egli scrisse che le truppe alleate stavano marciando attraverso il villaggio, e pensò che fossero inglesi. Rimase stupitissimo quando il vecchio postino settantenne gli disse che erano americani e che vi erano tra loro anche negri con la faccia come il carbone. Come la maggioranza degli italiani che non avevano voluto la guerra, Carucci si aspettava che le truppe liberatrici, dimentiche del passato, li avrebbero trattati da camerati. Con profondo disgusto notò l’arroganza di molte unità britanniche; portò ad esempio la condotta di un capitano inglese il quale, dopo aver sequestrato un fornello elettrico nonostante le proteste del padrone, aveva fatto una mossa con il piede indicando che avrebbe voluto calpestarlo e che tutti i suoi compatrioti avrebbero dovuto subire la stessa sorte………la generosità degli americani sbalordì i civili. Pezzi di sapone Palmolive, che non erano stati visti da anni, divennero materiale prezioso di baratto. La moglie di Carucci, felice di aver ricevuto due grossi pezzi di sapone verde, estrasse dalla cantina la sua unica bottiglia di spumante e ne fece dono ai liberatori. A Olevano una donna, la cui casa era stata saccheggiata dai tedeschi, fu adottata dai soldati americani che le fornirono tutte le cose necessarie e anche alcune di lusso.
Sono molto corretti, scrisse Carucci, ben diversi dall’idea che mi ero fatta degli americani. Se sono fatti tutti così penso che saranno capaci, data la ricchezza del loro suolo, di essere domani alla testa di una gran parte della popolazione del mondo. I posteri vedranno”.
Quegli americani erano i soldati della gloriosa Terza Divisione di Fanteria.
Rock of the Marne!
Fonte dati: “SALERNO!”, Operazione Avalanche, Il giorno più lungo a Salerno e in Italia: valanga di errori e di morti. Hugh Pond.
Fonte foto: sito del comune di Olevano sul Tusciano.
#1943
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