13 marzo 2021

MAURICE LEE BRITT – MEDAL OF HONOR

 

Battaglia per la liberazione di Acerno (Sa)

MAURICE LEE BRITT – MEDAL OF HONOR

Medaglia d’argento “Silver Star” in Acerno battle.

A volte durante le nostre ricerche succede che dal passato riemergano storie di uomini destinate a rimanerti per sempre nel cuore e nella memoria. Questa è una di quelle.  

“Era il 29 giugno 1919 e negli Stati Uniti d’America, a Carlisle, nello Stato dell’Arkansas, nasceva Morris Lee Britt, da Morris Lee e Virgie Britt, proprietari di una fattoria.

Il suo nome venne cambiato da Morris in Maurice durante le scuole elementari, quando il suo insegnante si accorse che era stato registrato in modo non corretto rispetto alla sua pronuncia. E così rimase per sempre.

Da ragazzo, in occasione di una fiera di paese, vinse un paio di scarpe e quando gli diedero il numero 47, pare che gli venne attribuito il soprannome che poi lo accompagnerà per tutta la vita: "Footsie", piedino.

Terminati i primi anni di studio, la famiglia si trasferì a Lanoke, dove Maurice proseguì gli studi brillantemente.

Maurice Lee Britt si distinse subito per le sue qualità di studente, eccelleva in particolare in latino e in inglese e vinse numerosi concorsi per la pubblicazione di saggi.

Ma nello sport Britt esprimeva il suo talento migliore grazie alle sue straordinarie abilità fisiche, tanto che venne nominato capitano delle squadre di atletica, di football e di basket.

In quegli anni divenne anche editore sportivo del giornale studentesco denominato “Arkansas Traveller”.

Conseguì il diploma nel giugno 1937 e l'8 giugno 1941 sposò Nancy Mitchell di Fort Smith (contea di Sebastian) e il giorno successivo si laureò in giornalismo.

Intanto in Europa imperversava la seconda guerra mondiale e Britt entrò come riservista nell'Esercito con il grado di sottotenente di fanteria, seguendo il “Reserve Officers Training Corps” (corso di addestramento per ufficiali della riserva).

Maurice aveva grandi capacità sportive e la sua vita era proiettata in questo mondo. Nel 1941 entrò a far parte dei Detroit Lions, "Footsie" diventò un giocatore professionista di football!

Poi arrivò la guerra, la maledetta guerra! E nel mese di dicembre del 1941 fu richiamato alle armi ed iniziò il primo addestramento a Camp Robinson in Arkansas. Poi ricevette un rinvio per poter completare la stagione nei Detroit Lions. Al termine del campionato, venne arruolato in servizio attivo e fu assegnato alla Terza Divisione di Fanteria, 30° Reggimento, 3° Battaglione, compagnia L.

Seguì un ulteriore addestramento a Fort Lewis, Washington, poi a Fort Ord, in California ed infine a Camp Pickett in Virginia.

Dopo l’addestramento venne assegnato alla difesa costiera, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, finché l’attacco giapponese a Pearl Harbor, avvenuto alle prime luci dell'alba del 7 dicembre 1941, fece definitivamente precipitare gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, e Maurice Britt partì con la Terza Divisione di fanteria, sbarcando prima in Africa e poi in Sicilia a Licata con l'operazione “Husky”, il 10 Luglio 1943.

Britt, nei giorni successivi lo sbarco, si distinse effettuando una delle marce a piedi più lunghe della storia militare moderna, guidando i suoi uomini per 54 miglia (87 chilometri) in sole 33 ore, senza acqua né cibo, attraversando a luglio la Sicilia interna, con temperature superiori ai quaranta gradi, partendo da Gela e arrivando fino a Palermo.

Britt, nei combattimenti dei giorni successivi, prese il comando della Compagnia L quando il suo comandante fu ferito ed evacuato sulle navi per essere curato.

Dopo la conquista della Sicilia, il 3 settembre 1943 l'Italia firmava a Cassibile la resa incondizionata agli angloamericani, ma solo l’8 settembre 1943 il nuovo governo Badoglio proclamava l’armistizio, procurando, tra l’altro, come conseguenza diretta l’occupazione nazista dell’Italia.

In questo nuovo quadro storico, gli Stati Uniti non erano più invasori ma liberatori e si apriva il secondo risorgimento italiano.

Il 9 settembre alle 3:30 circa del mattino le forze angloamericane sbarcarono sulle coste salernitane dando inizio all’”Operation Avalanche”, l’operazione valanga, seconda solo allo sbarco in Normandia per uomini e mezzi impiegati, che durò 9 giorni e con la quale venne costituita una sicura testa di ponte sulla zona costiera del territorio di Salerno.

Adesso toccava alla “Rock of the Marne”, la Roccia della Marna, ossia alla Terza Divisione Americana di Fanteria liberare dai tedeschi il territorio interno e raggiungere Napoli al più presto.

Partiti dal porto di Palermo, i dogface soldiers giunsero in varie ondate sulle coste campane e precisamente sulle spiagge del litorale di Battipaglia (Sa) nei giorni tra il 18 e il 20 settembre 1943, fra loro anche il capitano Maurice Lee Britt. Sarà il suo terzo ed ultimo sbarco.

Raggiunta la cittadina di Battipaglia, agli occhi di Britt e degli altri soldati americani, apparve uno spettacolo drammatico: cumuli di macerie, una popolazione “consumata” dalla fame e dalla sofferenza e nell’aria l’odore acre della morte e della polvere.

Migliaia di soldati e decine di mezzi si muovevano in colonna attraversando le vie polverose rese ancora più strette dalle macerie ammassate ai lati e schiere di bambini che si avvicinavano chiedendo qualcosa da mangiare.

A Battipaglia alla Terza Divisione si aggiunse la Compagnia A, 601st Tank Destroyer Battalion e la Compagnia B del 751st Tank Battalion. Mentre il 10th Engineer Battalion già era assegnato alla Divisione.

Ricevuti gli ordini, il 30° Reggimento intorno alla mezzanotte del 20 settembre si mosse verso Olevano Sul Tusciano (Sa), dove ormai non vi erano più tedeschi, ritiratisi già dal mattino, in direzione di Acerno. Alcuni aerei angloamericani tentavano di colpire le colonne nemiche in ritirata.

Ad Olevano i reggimenti si divisero seguendo i sentieri di montagna in direzione di Acerno, due compagnie del 7° reggimento, tra loro anche la Medal of Honor Floyd K. Lindstrom, grandissimo eroe al quale dedicheremo sicuramente un articolo.

Raggiunta Montecorvino Rovella, in località San Martino, costruirono un campo provvisorio e nella notte tra il 21 e 22 settembre si diressero verso il monte Accellica, per tagliare la strada ai tedeschi in località Croci di Acerno, dove poi si uniranno al 30° reggimento.

Alla mezza notte in punto, La Terza Divisione di Fanteria si mise in marcia da Battipaglia. Il 30° reggimento in prima linea con il compito di liberare Acerno dai tedeschi, ma primi fra tutti i plotoni in esplorazione, quelli che si erano specializzati in Sicilia nella guerra di montagna. Tra loro Audie L. Murphy, Medal of Honor, 15° reggimento, Compagnia B, al quale abbiamo già dedicato alcuni articoli.

Giunti in territorio di Montecorvino Rovella alle 2.45 del mattino, esattamente all’incrocio tra Olevano, Montecorvino e Acerno, i dogface soldiers si scontrarono con alcuni gruppi di tedeschi del 9° reggimento panzer grenadier, che avevano il compito di ritardare l’avanzata americana e permettere di predisporre una migliore difesa di Acerno.

Piccoli scontri e inseguimenti nei boschi caratterizzarono tutta la giornata del 21 settembre sino al tardo pomeriggio. Poi la marcia si arrestò a circa due miglia a sud di Acerno, dove i tedeschi avevano fatto saltare un ponte. Tra le sue rovine avevano piazzato due mitragliatrici, un’altra postazione era stata sistemata in una trincea sull’altro fianco della strada alle pendici di una collina per impedire alla Terza di oltrepassare il ponte dal lato est.

Un plotone di esploratori, scoperto il blocco nemico, aveva organizzato un punto di osservazione di fronte al ponte, in posizione più alta e riparata. Quel plotone era comandato da Audie Murphy, il soldato americano più decorato della seconda guerra mondiale, insignito della Medal of Honor per una eroica azione ad Holtzwihr in Francia, dove ancora oggi è posto un monumento che la ricorda.

Alle 21.30 circa, Murphy decise di conquistare da solo le postazioni nemiche e si lanciò all’attacco, ma dietro di lui lo seguì il suo fratello in armi Lattie Tipton. Fu grazie al loro eroismo che quell’ostacolo venne superato senza perdite.

In quella stessa sera Maurice Britt con il 3° Battaglione, compagnia L, superarono il ponte e presero posizione sulla collina n. 687 a sud di Acerno, dove passarono la notte in attesa della battaglia del giorno dopo per liberare Acerno.

La compagnia F, 30° Reggimento, comandata dal Capitano Burleigh T. Packwood, grande amico di Britt anche dopo la guerra, scese giù nella valle del Tusciano a pochi chilometri a sud del ponte, raggiunse l’altra postazione tedesca ad est della strada e la neutralizzò. Poi marciarono sino a notte inoltrata seguendo il corso del fiume, posizionandosi sul lato est di Acerno, da dove l’indomani avrebbero sferrato l’attacco.

Poi venne l’alba. Il reggimento venne allertato: prepararsi alla guerra.

Dalla collina 687 occorreva scendere a valle e poi risalire verso Acerno.

I tedeschi si erano preparati alla difesa: carri armati, postazioni di artiglieria, cannoni da 88 mm e mitragliatrici mg 42 sistemate in foxholes, buche scavate nel terreno, pronte a falciare i soldati americani che fossero riusciti a raggiungere la pianura.

Ricevuto il via libera, il Capitano Maurice Britt ordinò ai suoi uomini di avanzare giù per la collina 687 in direzione del paese. Appena giunti nella valle furono investiti dai colpi dell’artiglieria. Ma non mollarono.

Erano le 8.00 del mattino.

L’avanzata era lenta, difficile, ma si doveva andare avanti, fermarsi significava essere più esposti al tiro preciso dei mortai tedeschi. Poi finalmente la Compagnia L riuscì a raggiungere il pianoro.

E fu l’inferno!

Le mitragliatrici sparavano raffiche di proiettili impedendo di avanzare. I colpi di artiglieria cadevano ovunque, il sibilo delle schegge e il boato delle esplosioni rendevano le posizioni molto insicure.

Occorreva assolutamente identificare la posizione esatta delle mitragliatrici e neutralizzarle.

Erano le 10.30 circa del mattino. Il sole era alto e il caldo era già soffocante. I soldati non potevano vedere il cielo azzurro sopra di loro perché i fumi delle esplosioni lo impedivano rendendo l’aria quasi irrespirabile.

Sul versante est la compagnia comandata dal capitano Packwood, tentava di entrare nella cittadina con un’azione a tenaglia.

A quel punto per la Compagnia L, si stava mettendo davvero male, immobilizzati dai colpi incessanti del nemico.

Il Capitano Britt si trovava alla testa della Compagnia, i colpi nemici giungevano proprio davanti a lui e da quella posizione non si capiva da dove sparasse la mitragliatrice tedesca.

Allora Britt decise di andare avanti da solo, si alzò da terra e scattò correndo con tutte le sue forze in avanti finché non riuscì ad individuare la postazione nemica, che si trovava in un boschetto di castagni.

A quel punto prese una granata da fucile e strisciò in campo aperto per oltre 50 metri! Un’infinità in quella situazione. Riuscì ad avvicinarsi abbastanza e, poi, con l’unica granata a sua disposizione colpì la postazione nemica neutralizzandola.

Per questa azione si guadagnò la Silver Star, la medaglia d’argento.

In quell’occasione, per essere stato ferito da una scheggia al braccio, si guadagnò anche la sua la prima delle sue quattro “Purple Hearts” (una decorazione delle forze armate statunitensi assegnata in nome del Presidente a coloro che sono stati feriti o uccisi mentre servivano nelle forze armate.

La sua azione permise alla Compagnia L e alle altre di poter avanzare, poi di riorganizzarsi e continuare la battaglia verso la chiesa di San Donato, dove sul lato destro i tedeschi sparavano con un cannone da 88 mm. Nei pressi di un uliveto ci fu la battaglia più aspra, americani e tedeschi finirono le munizioni e si trovarono a combattere a colpi di baionetta e pugni.

Alle 17.30 del pomeriggio Acerno era liberata.

Il 23 settembre 1943 il 30° reggimento proseguì la sua marcia incontrandosi con il settimo il località Croci di Acerno, e da lì scesero verso Montella.

Ma questa è un’altra storia…….

La seconda parte dell’articolo sarà pubblicata sul nostro blog: esplorandolacampania.blogspot.com

Descrizione: Esplorando La Campania.

Fonte Dati e fotografie gentilmente concesse da:

www.terzadivisionedifanteriaitalia.com, Ass. Terza Divisione di Fanteria US Army, Italia - Sezione 16, dedicata a Floyd K. Lindstrom, Medal of Honor.

Fonte dati ricerche:

Encyclopedia of Arkansas;

Combat course of the 7th infantry division from fedala to Berchtesgaden;

The History of the Third Infantry Division;

Salerno to Cassino;

“THE STREET WAS ONE PLACE WE COULD NOT GO”: THE AMERICAN ARMY AND URBAN COMBAT IN WORLD WAR II EUROPE;

 

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